Relazione sullo stato della liquidazione
Cari Soci,
come promesso e nell’ottica della massima trasparenza, pubblico una breve relazione sullo stato della liquidazione e sulle vicende accadute da novembre 2017 ad oggi.
Inizio subito comunicandoVi che ho deciso di rendere consultabili, assumendomi tutte le responsabilità del caso, le sentenze dell’autorità giudiziarie (T.A.R. del Lazio e Corte D’Appello di Roma) relative ai ricorsi che Fidialtaitalia ha promosso nei confronti di Banca D’Italia. Ciascuna sentenza sarà accompagnata da un commento dei nostri Legali, in modo che ciascuno posso comprenderne i contenuti e farsi quindi un’idea corretta.
La documentazione è copiosa e, come si può ben comprendere, destinata solo ed esclusivamente a Voi Soci.
Per questo motivo sarà accessibile solo dopo aver preso contatto con la Sede al numero di telefono 0331/621848, aver chiesto di Christian e – dopo aver comunicato ragione sociale e partita iva – otterrete una password che vi consentirà di accedere al seguente link https://www.dropbox.com/sh/xire35ieyjimf9m/AAA3HUdUWBiF3AbGUEzT36OTa?dl=0
Accedendo a questa copiosa documentazione, avrete modo di comprendere ancor meglio a quale trattamento è stata sottoposta la Cooperativa, potendo trarre in assoluta libertà le proprie conclusioni; personalmente, non posso non dichiarare la mia assoluta perplessità per quanto concerne il merito delle sentenze, in quanto nessuna delle nostre ragioni – e ripeto, nessuna – è stata presa minimamente in considerazioni.
Ad ogni nostra argomentazione, Banca d’Italia ha sempre risposto spostando l’attenzione su altre tematiche, senza mai entrare nel merito di quanto da noi asserito in sede giudiziaria (e non, aggiungo io).
Parlare con i sordi non conoscendo la lingua dei segni è veramente complicato.
Traspare chiaramente, leggendo in maniera approfondita gli atti processuali, come la strategia difensiva di Banca d’Italia abbia da sempre puntato sul confondere “le acque”, non permettendo così a nessun giudice di poter esprimere un giudizio nel merito. In tal senso, non possiamo neanche non sottolineare come il momento storico e le critiche ricevute negli ultimi anni dall’Istituto di via Nazionale (scandalo MPS, scandalo Banca Etruria, ecc…), sicuramente non avranno lasciato indifferente chi aveva l’onere di giudicare – mettendo nero su bianco – il comportamento di quella che è ancora una delle massime istituzione della Repubblica.
Forse questa volta ha vinto semplicemente il più grosso: Davide dunque – come sempre più spesso accade in questo strano paese – ha perso contro Golia, e la conseguenza è che Fidialtaitalia è ora in liquidazione volontaria.
Ancora oggi non mi capacito per quale motivo un Confidi attento al territorio ed attento alle PMI, un Confidi che ha sempre anteposto lo sviluppo imprenditoriale locale e quello dei propri Soci, possa essere stato così “meritevole” di cotanta attenzione da parte della Banca d’Italia. A chi potevamo dare fastidio? A chi potevano dare fastidio i nostri oltre 4.000 Soci?
Non l’ho ancora capito, onestamente, ma in ogni caso ormai è inutile recriminare.
Se prima eravamo veloci nelle delibere di garanzia, oggi dobbiamo esserlo nel terminare la liquidazione il prima possibile. E ce la stiamo mettendo tutta.
Tutte le Direzioni degli Istituti di Credito sono state visitate più di una volta; a tutte loro è stato presentato e spiegato il piano di liquidazione; con alcune di esse abbiamo già chiuso gli accordi a saldo e stralcio di tutti gli impegni ancora in essere, e con altrettante chiuderemo entro la fine dell’anno.
Il piano di liquidazione procede quindi spedito.
Nonostante qualche intoppo… e neanche tanto piccolo.
A febbraio abbiamo purtroppo scoperto che tre dipendenti (quattro considerandone anche un altro, dimessosi però ad agosto del 2017), di cui due con posizioni chiave nell’organigramma di Fidialtaitalia, regolarmente sempre pagati, lavoravano da oltre un anno e mezzo per una società di mediazione creditizia. Non solo, uno dei dipendenti colti nel fatto era addirittura amministratore e socio di maggioranza di quella società. E non è ancora finita: la loro attività prevedeva anche l’utilizzo di loghi, marchi e tabulato soci della Cooperativa. Pertanto, invitiamo tutti i Soci contattati da questi ex dipendenti, qualora avessero avuto informazioni diverse da quanto comunicato da me o dai miei collaboratori, a comunicarcelo prontamente.
Ovviamente, i tre dipendenti ancora in servizio a febbraio sono stati prontamente allontanati e contro di loro abbiamo esperito tutte le azioni giudiziarie del caso, con la conclusione di essere riusciti a trattenere quantomeno il t.f.r. per complessivi euro 37ml.
I legali che ci hanno seguito in queste cause ribadiscono tutt’oggi che si è trattato di una grande vittoria (siamo pur sempre in Italia…), ma l’amaro in bocca per questa infedeltà aziendale rimane tutt’ora.
Procediamo quindi a ranghi ancor più ridotti, due dipendenti e mezzo (uno è part-time), con un po’ più di affanno compensato però da ancor più di dedizione alla causa.
Colgo l’occasione per ricordare che Fidialtaitalia ha incaricato Se Rendre, la società di servizi storicamente affiliata alla Cooperativa, di assistere tutti i Soci in questa fase di liquidazione consentendo quindi di poter gestire in continuità la propria attività, anche in settori diversi da quello della garanzia vera e propria: leasing, noleggio e tutti i servizi necessari per poter realizzare i Vs obiettivi.
Infine, un augurio ed un auspicio: quello di poter incontrare ciascuno di Voi, o personalmente, o tramite i miei collaboratori, per spiegare ancora meglio e di persona, non chi eravamo: ma chi siamo e chi non smettiamo di essere.
Alcuni di Voi sono stati già contattati ed altri lo saranno nei prossimi giorni.
Insomma, siamo ancora vicini alle nostre imprese Socie e, come sempre, continuiamo a metterci la faccia.
Il Liquidatore
Giuliano Terzi.